Castraùre, i frutti preziosi di Venezia

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Molti, sentendo parlare di castraùre, potrebbero rimanere perplessi o addirittura storcere il naso. Questo perché le castraùre esistono solo a Venezia: si tratta infatti di un termine dialettale che racchiude una tradizione unica!

Ma le castraùre, esattamente, cosa sono?
Le castraùre sono i primi, tenerissimi germogli apicali del carciofo (di un carciofo qualunque? No, ma continua a leggere per scoprirlo!), recisi per favorire una crescita più vigorosa degli altri germogli. Un prodotto raro e prezioso, che si trova esclusivamente negli orti veneziani.

Orti a Venezia…?
Ebbene sì! L’isola di Sant’Erasmo, la seconda più grande della laguna dopo Venezia, è conosciuta come “l’orto di Venezia”. Qui, grazie a un terreno argilloso, ben drenato e ricco di salinità, si coltivano ortaggi dal sapore straordinario. Già nel Cinquecento, Francesco Sansovino descriveva Sant’Erasmo come un’isola rigogliosa, capace di rifornire Venezia con abbondanti e perfetti prodotti della terra.

Il carciofo violetto di Sant’Erasmo
Ed è proprio qui che, nella stagione giusta, nasce un fiore prezioso: il carciofo violetto di Sant’Erasmo, un’eccellenza riconosciuta come Presidio Slow Food e inserita tra i PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). Tenero e carnoso, con il suo colore inconfondibile e il gusto dolce con un leggero retrogusto amarognolo, è protagonista di numerose ricette della tradizione.


Le castraùre devono il loro nome alla “castratura”, ossia il taglio del germoglio apicale della pianta, che favorisce lo sviluppo di altri frutti, i botoli. La loro stagionalità è brevissima, disponibile solo per poche settimane: quale occasione migliore per gustarle, se non da Hostaria Bacanera?

Ci troviamo in Campiello de la Cason, e siamo aperti tutti i giorni a pranzo e a cena!

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