Manca davvero poco all’inaugurazione della Biennale di Venezia 2024, prevista per il 20 Aprile.
Per chi non lo sapesse, la prima edizione di quella che ad oggi è considerata una delle manifestazioni artistiche più importanti, risale al lontano 30 aprile 1895, su proposta dell’Amministrazione comunale per celebrare le nozze d’argento del re Umberto con Margherita di Savoia. Il progetto nacque da un gruppo di giovani intellettuali veneziani guidati dal poeta e sindaco del tempo, Riccardo Selvatico, con il fine di stimolare l’attività artistica e il mercato dell’arte cittadino.
Già al tempo fu previsto di invitare sia artisti italiani che stranieri, ma anche di lasciare spazio alle opere di pittori e scultori non formalmente invitati. La volontà di favorire la varietà e l’apertura a differenti forme d’arte provenienti da tutto il mondo era già evidente allora.
Esigenza che sarà particolarmente sentita in questa sessantesima edizione della Biennale, di cui Adriano Pedrosa sarà il nuovo curatore. Anche il titolo scelto per questa edizione è emblema del superamento delle differenze culturali: Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Come dichiarato da Pedrosa alla presentazione della Biennale 2024, La mostra vuole essere “una celebrazione dello straniero, del lontano, dell’outsider, del queer e dell’indigeno”
Cuore dell’esposizione saranno come sempre gli spazi dell’Arsenale e dei Giardini, dove potrete lasciarvi rapire dalle suggestive opere suddivise tra il padiglione centrale e i novanta padiglioni Nazionali. Inoltre ci saranno circa trenta eventi satellite sparsi tra i vari sestieri della città. A Cannaregio, dove si trova Hostaria Bacanera, ve ne segnaliamo due: la mostra Grand Hotel di Ydessa Hendeles, ispirata al passato di persecuzioni e migrazioni della famiglia dell’artista, e The Spirits of Maritime Crossing, una mostra animata da artisti del sud-est asiatico che esamina i temi dello sfollamento e del colonialismo.
Il viaggio alla scoperta del ‘diverso’ continua fra i sapori e gli accostamenti originali dei piatti di Hostaria Bacanera che, per l’occasione, ha deciso di celebrare le espressioni artistiche di tutto il mondo attraverso una serie di piatti tipici. Per festeggiare la riapertura del Padiglione dell’Ucraina, si comincia con il ‘Borsch Venezia~Kiev’, una zuppa di barbabietole con baccalà mantecato e riduzione di mosto di vino e con il ‘Varenyki’, ravioli di pesce saltati in salsa di limone e cipollotto e serviti con uova di salmone.
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